È stato presentato presso la sala stampa della Camera dei deputati a Roma, il libro “Quelli del Giubbino Giallo”, scritto da Sara Bordoni e edito da Morellini. Il volume racconta il servizio di accompagnamento protetto dei minori con disabilità organizzato da Auser Gallarate, ma vuole essere esempio di buona pratica per istituire una rete di relazioni che rappresentano, come ha detto Bordoni «la vera ricchezza e la vera svolta per la società contemporanea». 
 
In quest’ottica di costruzione di rete nell’ambito della disabilità, CSI ha promosso accanto ad Auser la presentazione del libro portando al tavolo dei relatori, moderato dall’Onorevole Maria Chiara Gadda, il presidente nazionale Vittorio Bosio e il Coordinatore Attività Terzo Settore CSI Lombardia e Consigliere di CSI Milano Marco Zanetel. «Nel terzo settore non ci serve elemosina ma ci serve collaborazione - ha spiegato il presidente nazionale del Centro Sportivo Italiano Vittorio Bosio- per un Sinner che arriva in cima quanti atleti restano indietro? Ecco, a noi spetta far rete per offrire opportunità e dare dignità sportiva a tutte quelle esperienze che a volte sono un po' ai margini, e rimetterle al centro. Lo abbiamo sempre fatto con le diverse abilità sin dagli esordi della nostra associazione e non possiamo che vedere con gioia la nuova collaborazione che possiamo introdurre con Auser mettendo in rete tutti gli snodi che abbiamo in comune». 
 
L'Onorevole Maria Chiara Gadda ha sottolineato: «Per costruire un welfare di comunità moderno e attento ai bisogni delle famiglie e delle persone più fragili, è fondamentale valorizzare la capacità del terzo settore di operare in rete e promuovere presso comuni ed enti pubblici la cultura della programmazione condivisa. Spesso ci accorgiamo dei volontari solo durante le emergenze. Il libro "Quelli del Giubbino giallo" ci ricorda, invece, come il non profit svolga meravigliose attività di interesse generale nella quotidianità delle nostre comunità. Realtà come Auser e Csi sono portatrici di un modello virtuoso basato sull'attenzione alla persona, sulla capacità organizzativa e sulla professionalità di volontari e operatori. La nostra società sperimenta tante solitudini e marginalità, parlare di queste storie positive è invece un segno di speranza e motivazione a fare ciascuno la propria parte». 
 
«Vorrei che attraverso queste pagine chi vive storie simili possa sentire una comunanza importante e quindi sentirsi meno solo -ha affermato l’autrice Sara Bordoni- Credo che questo volume sia un viaggio nelle emozioni dei ragazzi con disabilità ma anche in quelle dei volontari, perché il volontariato fa bene soprattutto a chi lo fa. C’è anche una convinzione dietro questo libro: quando nella vita ci capita qualcosa di stonato e riusciamo a chiamarlo per nome esattamente e analizzarlo per quello che è facendone ricchezza, sé quella esperienza diventa motore per fare del bene, allora è servita. Un dolore che non ci serve per aiutare altri è un dolore inutile».
 
Alla presentazione hanno partecipato Domenico Pantaleo (Presidente Auser Nazionale), Fulvia Colombini (Presidente Auser Lombardia), Andrea Cassani (Sindaco di Gallarate), Gabriele Ferrieri (Presidente Angi, Associazione Nazionale Giovani Innovatori), Mauro Morellini (Editore) e una rappresentanza dei dirigenti e dei volontari di Auser Gallarate.