Oltre 100 giovani al Memoriale Shoah
Allenamento alla vita per cinque società CSI
«Invitami notte a immaginare le stelle».
È sotto questa scritta, presa da una frase che la Senatrice Liliana Segre si ripeteva di continuo durante la prigionia ad Auschwitz, che si sono ritrovati oltre 100 tra tesserate e tesserati CSI nel pomeriggio di ieri 26 marzo.
ASO Cernusco, Fides, Oratorio Pessano, Sporting Murialdo e Santa Valeria, hanno aderito alla proposta culturale educativa lanciata dal nostro comitato insieme al Memoriale della Shoah di Milano e a Fondazione Costruiamo il Futuro. Un primo passo verso un percorso educativo culturale dal quale lo sport non può chiamarsi fuori se vuole davvero assolvere il compito di educare attraverso lo sport in un mondo così complesso come quello odierno.
L’olocausto, le persecuzioni, il razzismo, sono temi mai così attuali, e che mai avremmo voluto lo fossero. Il razzismo poi, è una spiacevole costante nelle cronache sportive e anche per questo la lotta a questi atteggiamenti discriminatori è al centro del percorso che il Centro Sportivo Italiano insieme a Lega serie A e TIM, porta avanti attraverso la Junior Tim Cup. Dunque, questa iniziativa non arriva “a caso” o slegata dal nostro contesto, come molti potrebbero aver pensato, ma si collocata perfettamente nella nostra missione di presidio educativo sportivo.
Ad accogliere ragazze e ragazzi con le dirigenti e i dirigenti, ci hanno pensato Giuseppe Procopio, Segretario Generale di Fondazione Costruiamo il Futuro, Talia Bidussa, Responsabile Comunicazione del Memoriale della Shoah, Giorgia Magni, Consigliera Provinciale CSI Milano e Laura Sanvito referente dell'esperienza per CSI Milano,
La visita è durata un’ora, un cammino a passo lento in quel luogo che fu atroce hub di smistamento e deportazione di esseri umani, discriminati essenzialmente per le loro origini ebraiche, in alcuni casi perché oppositori politici o omosessuali, o perché di origini Rom. Le giovanissime e i giovanissimi del CSI hanno ascoltato la guida con lo sguardo di chi ha già sentito quella storia ma ora sente la lezione “dal vivo” in quei luoghi, con il rombare dei treni che partivano sulle loro teste al piano superiore della stazione.
«Quel rumore continuo è stato qualcosa di pesante, mi ha fatto immaginare chiaramente la paura che dovevano avere le persone ammassate qui sotto e trattate come non-persone -ha detto Francesco, 18 anni, giocatore della Fides- Spero che chiunque passi da qui riesca a capire il significato vero di questo posto».
Al termine della visita le società si sono radunate nel piccolo auditorium del Memoriale, per assistere alla lettura teatrale drammatizzata sulla vita del pugile di origine rom sinti, Johann Trollman, eseguita con grande intensità da Alessandra Ingoglia dell’associazione Ohana.
Beatrice, 15 anni, dello Sporting Murialdo dice: «Mi ha colpito davvero come avete collegato lo sport a questo luogo, anche perché nello sport ad ogni partita ci confrontiamo con avversari di ogni tipo, con persone diversissime e non dobbiamo dimenticare che lo sport non è slegato da storie come quelle che abbiamo ascoltato oggi».
Lorenzo del Santa Valeria, ha 14 anni e dice: «Mi ha colpito tantissimo vedere quei treni così fatiscenti fatti apposta per le merci e poi usati per deportare le persone, che chissà che paura avevano a stare ammassate qui sotto al buio. E poi vedere tutti quei nomi di persone deportate, e pensare che si riferivano solo a due deportazioni… Mi ha dato l’idea di quante persone hanno perso la vita».
A 11 anni, Mattia dell’Oratorio Pessano ha colto un aspetto semplice ma determinante: «Mi ha colpito la spiegazione della parola indifferenza, e anche tutti quei nomi di persone morte che riempivano un grande muro. E’ importantissimo vedere queste cose per fare in modo che non succedano più».
«Venire qui è importante perché ti fa capire davvero la storia e ti fa capire davvero cos’è l’indifferenza ovvero quel fregarsene delle persone che porta alle tragedie e se uno viene qui lo capisce bene -ha detto Davide, 13 anni, dell’ASO Cernusco- Mi ha colpito tanto anche il punto del silenzio, perché davvero mi ha fatto sentire un silenzio mai provato, e il racconto sulla vita del pugile».
Lo sport non è mai stato risparmiato dalle guerre, dalle violenze, dalle discriminazioni e dalle deportazioni, per questo non potrà mai chiamarsi fuori dalle sfide educative che le combattono. Il prossimo e ultimo appuntamento è per il 07/05/2024 (dalle 16.30 alle 18.00) – iscrizioni entro le ore 15.00 del 30/04/2024 scrivendo a esperienze@csi.milano.it indicando il nome della società, il numero dei presenti e la data scelta.