Giornalisti vs San Vittore: vince lo sport
I detenuti del 3° raggio sfidano i giornalisti sportivi
Un allenamento speciale quello di martedì 12 novembre per la squadra del S. Victory Boys formata da detenuti del 3 raggio di San Vittore. Sul campo ad attenderli, una rappresentativa di giornalisti del Il Giorno e Telelombardia pronti per disputare un’amichevole.
Un’ora filata di gioco tra chi ha fatto dello sport e della passione per il calcio una professione e chi vive lo sport come anticipo di libertà. Mai connubio fu migliore. In un clima amichevole, cordiale e giocoso, i ragazzi del S. Victory Boys hanno dato prova delle loro capacità mettendo la palla in rete moltissime volte, ma non è stata questa la vera vittoria. Hanno vinto i ragazzi di San Vittore perché hanno avuto l’occasione di raccontare, almeno in parte, i loro vissuti e la passione sportiva che li aiuta ad essere resilienti. Hanno vinto perché, seppur da un breve servizio televisivo, le loro famiglie potranno vederli in azione come dei veri calciatori. Hanno vinto perché la loro voce verrà amplificata da chi è capace di farlo e aveva tutta l’intenzione di provarci. Al termine della gara, tanti capannelli con maglie colorate.
Tante le cose da raccontarsi, e nei momenti carichi di umanità il tempo non basta mai. I detenuti alzano il trofeo che simboleggia una giornata speciale, così speciale che entrambe le squadre desiderano replicare. Dalla loro, i giornalisti hanno donato ai ragazzi un pallone, simbolo della volontà di passare messaggi e raccontare storie attraverso lo sport, utilizzandolo davvero come mezzo di reinserimento e libertà in senso più ampio. Pieno spirito del progetto carcere CSI dunque.
I nostri ringraziamenti vanno a Giulio Mola, capo redattore sportivo de Il Giorno e a tutti i giornalisti della testata, che sono scesi in campo per un'esperienza che, siamo sicuri, ha lasciato tanto in entrambe le formazioni. Da segnalare anche la presenza di alcuni volti noti del giornalismo sportivo di Telelombardia, come Gianluca Rossi, Michael Cuomo e Lapo De Carlo.
