Santelli e Pincolini: nello sport cadono le barriere culturali
Dalle loro parole la certezza che manifestazioni di questo tipo fanno bene allo sport
PIERANGELO SANTELLI - PRESIDENTE DEL COMITATO ITALIANO PARALIMPICO LOMBARDIA
"E’ importante continuare a parlare di sport paralimpico in una manifestazione piena di giovani come questa, perchè consente di arrivare in tutte le province lombarde e sensibilizzare sul tema. Se poi parliamo di sport paralimpico in oratorio, va detto che bisognerebbe prima sviluppare un percorso educativo e culturale per portarvi le attività del CIP, cosa che sarebbe potenzialmente un veicolo incredibile per diffondere la possibilità che più ragazzi disabili possano praticare un’attività sportiva. Bisognerebbe avere però, di contro, più finanziamenti per poter avere noi come Comitato più risorse e più personale per poter far fronte alle richieste".
VINCENZO PINCOLINI - ALLENATORE NAZIONALI GIOVANILI
"Che lo sport sia strumento educativo lo stanno capendo sempre più anche le amministrazioni e i governi. Ma già vent’anni fa sostenevo che nello sport non esistevano problemi di integrazione di alcun tipo, perché lo sport si basa su alcune regole, comprese le quali tutti si parla la stessa lingua. E’ più facile che i problemi si verifichino sugli spalti, dove invece le regole non esistono. Nello sport ogni barriera culturale cade, e mentre la politica parla ancora di diversità, gli sportivi non conoscono questo problema e non hanno difficoltà, perché hanno un linguaggio comune, come per la musica, fatto di passione, di poche regole attorno alle quali si può esprimere se stessi e questo consente di incontrarsi senza difficoltà. Con la capillarità che l’organizzazione degli oratori può offrire, si ha subito in mano un potenziale enorme per veicolare uno sport prossimo e pieno di valore. Penso anche che le società federali debbano diventare oratori e che gli oratori debbano crescere, così come state facendo voi del CSI, in qualità tecnica. Quando poi vedo questi eventi come le olimpiadi, credo che si debbano replicare in molti contesti, e faccio gli applausi al CSI perché organizzare cose di questo tipo in una città come Milano, è molto più complesso che farlo in provincia o nei piccoli paesi, quindi vi plaudo dieci volte le mani".
A cura di Giorgia Magni