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Residenziali '24: parola allo staff

Lo sguardo di chi ci ha lavorato per mesi

Sono trascorse due settimane dalla chiusura dell’edizione 2024 dei Tornei Residenziali, ed è ora di sedersi al tavolo e dirsi com’è andata… Ed è andata alla grande! A parte qualche aggiustamento che ogni anno si rende necessario visto l’aumento degli iscritti, bastano le foto e i video a riassumere il senso più profondo della proposta che il nostro comitato offre ormai da decenni alle sue società; per non parlare di quello che ci avete raccontato sui campi, delle vostre impressioni e di quelle degli allenatori e dei genitori (qui la clip). Un misto di entusiasmo e divertimento che ci indica la strada da continuare a percorrere grazie allo sport, con lo sport, attraverso lo sport.

«Stiamo già guardando avanti, nel senso che stiamo già lavorando con le realtà con cui abbiamo stretto accordi negli ultimi tre anni e stiamo aprendo la strada per costruire una relazione che si consolidi almeno per un altro triennio. Nei giorni in cui siamo stati giù, tra un Torneo e l’altro, abbiamo visitato nuove strutture, sia sportive che ricettive, per capire in che modo si possono far crescere questi Tornei Residenziali -ha spiegato Gianluca Meneghini, Responsabile dell’area Stayin’ Sport per le esperienze residenziali- I nostri campionati invernali hanno oltre 1300 squadre iscritte e ai Tornei ne sono scese 265, quindi crediamo che di margine di crescita ce ne sia ancora tanto».

L’entusiasmo ha travolto i partecipanti ma ha lasciato un segno positivo anche nelle amministrazioni dei comuni ospitanti, come emerge dalle parole dell’Assessore allo Sport del Comune di Misano Adriatico, Filippo Valentini: «Sono molto contento di queste tre settimane che abbiamo vissuto grazie al CSI, di quello che ci è stato dato e di ciò che CSI sta dando a questi ragazzi, che stanno portando a Misano i loro valori, la loro correttezza, la loro armonia, il loro spirito, il loro giocare insieme, il loro condividere gioia e dolori. È stato tutto veramente molto bello: Misano ama questo, il CSI sposa questo, e noi vogliamo cercare di crescere ancora di più su questi valori comuni sia a voi che a noi».

Dunque sul campo da gioco scendono gli atleti e le atlete, ma metaforicamente in campo c’è molto di più: amicizia, condivisione, spensieratezza, spirito comunitario. Vero è, però, che alla fine si tratta di sport, e che bisogna far girare una macchina sportiva oltre che associativa: «Ci sono tante squadre che non si vedono, che lavorano nell’ombra, ma che rendono possibile un appuntamento come questo: sono i componenti delle commissioni tecniche, i commissari di campo, gli arbitri e tutto lo staff della segreteria sportiva dei tornei, che cerca di lavorare al meglio per regalare emozioni associative e sportive a tutti -ha sottolineato il Direttore Tecnico del CSI Milano, Fabio Pini - Questo è un appuntamento cresciuto negli anni in numeri di partecipazione e in squadre che hanno aderito. Quest’anno abbiamo registrato, come nell’attività sportiva ordinaria dei nostri campionati, numeri da record di partecipazione ai Tornei Residenziali e questo comporta una grande organizzazione fatta da tantissime persone che si spendono per organizzare al meglio un evento sportivo di qualità, come sono i tornei di questa stagione sportiva»

Dunque una sorta di vera e propria sede distaccata della segreteria sportiva, che per quattro weekend ha dato vita ad una vera e propria area tecnica, che ha visto alla guida Aldo Milesi e Paolo Capozzi: «Abbiamo fatto girare più o meno 5000 persone e nel weekend più impegnativo abbiamo utilizzato dieci campi di pallavolo, quattro strutture con dodici campi da calcio… È stata dura -hanno commentato i due referenti dell’area sportiva dei tornei residenziali- Però ne è valsa assolutamente la pena: per le società è bello perché è un momento conviviale, ma lo stesso vale per noi. Poter vivere un’esperienza diversa, con i propri colleghi, ventiquattro ore su ventiquattro, è davvero bello». 

Tornando ai numeri quindi, gioia e condivisione, sport e amicizia hanno contagiato in questa edizione 5000 partecipanti, 265 squadre e circa 300 persone dello staff. Per rivivere le emozioni vi basta riguardare i reel sui nostri profili social, le storie in evidenza sotto la categoria Resimi24, gli articoli su questo sito completi di galleria, e in aggiunta qui sotto trovate un’ultima selezione di foto che raccontano alcuni momenti sportivi, di relax, di gruppo… 

E di gruppo si parla quando si pensa allo staff che si è occupato di organizzare quattro settimane di tornei. L’area di coordinamento e quella dell’Hospitality sono state sicuramente quelle più sotto pressione, ne sanno qualcosa Carolina Moretti e Fabio Corti che hanno gestito pasti, navette, stanze, e tutti gli imprevisti che stanno in un evento come questo. E poi c’è tutta la parte della logistica con allestimento dei campi, le premiazioni, le serate associative preparate insieme all’area associativa dello staff e alla Radio dedicata ai tornei. 

«Quando abbiamo iniziato nel 1984 c’erano due tre squadre, oggi sono 265… La crescita è stata esponenziale -ha commentato Giordano Intelvi, il ‘papà’ delle Feste Provinciali diventate ora Tornei Residenziali- Il merito non è solo nostro ma anche delle società che sono cresciute nel tempo, si sono organizzate, strutturate, così come sono cresciute le nuove leve entrate a far parte dello staff. Ecco, crescere insieme e vedere crescere il gruppo è una delle cose più belle». 

Si chiude quindi il viaggio di quest’anno, anche se lo Staff è già al lavoro per la prossima edizione. A proposito, vi lasciamo con un aneddoto davvero speciale che viene da Patrizia Maiocchi, referente dell’area associativa. «Nel 2000 ero una dirigente che portava le sue squadre a vivere questa esperienza, ma ero una di quelle davvero rompiscatole, che puntualizzava tutto, che faceva mille domande, che chiedeva mille cose, insomma… Stavo davvero addosso all’organizzazione. Così un giorno si sono presentati da me con una maglietta con scritto: ‘hai tutta la vita per rompere i .. beeeep..., prenditi una settimana di ferie’. Ci siamo fatti una risata insieme e poi mi hanno lanciato la sfida di passare dall’altra parte, di provare a organizzare e capire quali sono le complessità. Da allora sono passati più di vent’anni, ed eccoci qui».

A questo link (qui) la clip con qualche intervista allo staff, genitori e atleti

Qui sotto le foto scattate dal fotografo Nicola Baldazzi per l'agenzia Bompart

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