Da avversari ad amici nel tempo di una partita
Spes e Osa stringono una bella amicizia nata sul campo e sugli spalti
Si parla tanto di calcio, che sia tra i banchi di scuola, con i compagni o davanti alla macchinetta del caffè con i colleghi. Ma spesso questo sport è al centro dei dibattiti per motivi poco nobili, mentre le storie belle che lo riguardano e che possono aggiungerne valore sono rare eccezioni. A noi piace sempre sottolineare queste esperienze virtuose, e ancora più bello è se le segnalazioni ci arrivano entusiaste dalle società stesse.
Vediamo i fatti.
Al termine di una partita solitamente c’è la squadra che festeggia da un lato e quella che deve capire cosa non ha funzionato dall’altro. Ma se vi dicessimo che per una volta non è andata propriamente così, ci credereste?! Ebbene si, i calciatori classe 2009 delle società Spes 1974 ed Osa calcio 1924, al termine del loro primo incontro ad un torneo estivo, si sono seduti tutti insieme sull’erba a commentare ciò che stava accadendo nel campo vicino. Un incontro post-partita che ha dato il via ad una positiva “reazione a catena”, come dire: il bene genera bene.
«Il clima che si è creato spontaneamente in quel momento ha fatto sì che il 30 settembre venisse riproposta la sfida estiva con un’amichevole tra le due formazioni U15» ha spiegato Cristoforo Vinci della SPES. Una gara in cui hanno trionfato, come la prima volta, i sorrisi, gli applausi, la correttezza tra avversari in campo e sugli spalti e di conseguenza anche il bel calcio. Il piccolo rinfresco finale ha permesso poi di rafforzare il rapporto di amicizia e stima reciproca che si è sviluppata tra i calciatori, le loro famiglie, i dirigenti e gli allenatori.
«Non è un gemellaggio formalizzato, ma solo un bellissimo rapporto tra società nato in modo fortuito» ha concluso Vinci. Ed è lo stesso caso che vedrà le due società nel 2024 vivere dei compleanni importanti: i giallorossi festeggeranno i loro primi 50 anni di storia; mentre i biancoverdi raggiungono il traguardo dei 100 anni.
Con la speranza che gli atleti in questione di Spes e Osa diventino di esempio per tutti i calciatori del Comitato, e non solo, confidiamo che queste belle storie siano sempre più frequenti e non solo delle eccezioni che confermano la regola.