I ricordi, i primi sponsor, i soprannomi dati alla gente che nel corso degli anni è stata ricordata più con quegli appellativi simpatici che con il loro nome, e poi i volti di una vita e la memoria di chi non c’è più, come i due giovani dell’oratorio scomparsi uno per malattia e l’altro nella strage di Nassiriya del 2003. C’è stato spazio per tutto lo scorso 11 novembre alla Fortes in Fide, in una serata celebrativa dei 100 anni dalla fondazione dove non sono mancate le emozioni a fior di pelle.

100 anni di sport al servizio dei ragazzi e delle ragazze significano molte cose, sono una strada che ha attraversato due secoli, un nuovo millennio, una guerra mondiale, crisi planetarie e per finire una pandemia globale… La Fortes in Fide ha resistito a tutto questo e sventola ancora fiera la sua bandiera bianco azzurra e spegne le candeline con entusiasmo: “Raggiungere il centenario significa aver lavorato bene con passione vera per lo sport e per i ragazzi e su un solido esempio che ci è stato dato da chi ci ha preceduto -ha raccontato il presidente Alessandro Bellosio- Continuiamo quindi nel solco di una tradizione importante e con uno sguardo verso il futuro che mi auguro ci darà sempre più occasioni di integrare lo sport con esperienze e progetti extra sportivi ed educativi”. 

Potrebbe risiedere proprio qui il segreto di questa longeva società, nel tenere ben saldi i piedi nelle proprie radici protendendo lo sguardo sempre in avanti. E le radici della Fortes parlano di una primissima squadra di ginnastica che nel 1922 faceva mettere agli atti parrocchiali la propria attività sportiva, con tanto di gare regionali e nazionali e successi non indifferenti. Purtroppo, il regime fascista proibì alla società di praticare sport in quanto non era consentito alle realtà cattoliche di occuparsi di queste tematiche. Un’altra pausa arrivò con il secondo conflitto mondiale: “C’è stata uno stop forzato durante la guerra chiaramente -ha proseguito Bellosio- ma nel dopoguerra la ripresa ci ha visto pionieri nel lanciare la pallacanestro, una cosa davvero insolita e unica per l’epoca”.

Nello storico album dei ricordi della società si incontrano anche le radici del CSI Milano, in particolare la memoria dei festeggiamenti per i 10 anni dell’ente: “Anche allora la Fortes partecipò -prosegue Bellosio- e una delegazione di atleti si recò a Roma con il CSI portando a casa il ricordo di aver giocato a basket in Piazza San Pietro davanti al Papa”. Storie nelle storie, dunque, passioni che si intrecciano e che negli anni hanno visto crescere l’offerta di attività sportiva nell’oratorio San Luigi Gonzaga di Milano, aprendo al calcio negli anni “70 e alla pallavolo.

“Oggi abbiamo circa 500 tesserati e 25 squadre che coprono tutti e tre gli sport di squadra oltre alla Ginnastica Ritmica -prosegue il presidente- Negli anni questi atleti ci hanno dato incredibili soddisfazioni umane e sportive, accrescendo le relazioni personali e vincendo tre titoli nazionali; in particolare nel 2015 abbiamo portato a casa il Grande Slam, trofeo assegnato dal CSI alla miglior società sportiva del comitato milanese”. Una vita gloriosa che anche il Comune di Milano ha riconosciuto assegnando alla società l’Ambrogino d’Oro, e che il CSI ha sottolineato con l’assegnazione del massimo riconoscimento, il Discobolo d’Oro.

“Devo ammettere che un po’ di preoccupazione per il futuro c’è -ha concluso il presidente- e sta tutta nella speranza di trovare sempre qualcuno che se la senta di portare avanti questa tradizione sportiva ed educativa, che abbia spirito di servizio e che al contempo sia preparato per le sfide sempre nuove che i cambiamenti ci pongono davanti”. Nel presente, intanto, la Fortes si gode il fitto calendario di celebrazioni per questo compleanno eccezionale condiviso con la comunità e la parrocchia che negli ultimi quindici anni è stata una spalla e un appoggio fondamentale per la società sportiva.

Tra le iniziative segnaliamo una cosa curiosa: una delegazione di tesserati si è recata a Castiglion delle Stiviere ad accendere una fiaccola alla memoria di San Luigi Gonzaga, a cui è intitolato l’oratorio della Fortes e che ebbe i natali proprio nella città mantovana. Dopo aver raggiunto il santuario in macchina, in cinque sono rientrati a Milano in bicicletta riportando la fiaccola in oratorio per 100km. La fiaccola è stata poi passata di mano in mano dal tesserato più anziano ancora in vita al più giovane, a testimonianza della forte volontà di tramandare valori precisi e un importante percorso di vita. Buon compleanno Fortes allora, e altri 100 di questi anni!