50 anni di SPES: da una visione a un grande progetto
La società di San Siro festeggia mezzo secolo di vita
Come si riassumono cinquant’anni di vita spesi accanto alla comunità, ai ragazzi e all’oratorio? In questo caso vi raccontiamo una storia partendo dalla fine, da quel che c’è, che è frutto della strada percorsa, della fatica affrontata, della passione messa in gioco.
Ecco qui la SPES, società sportiva del quartiere San Siro, che oggi si presenta con più di 200 atleti, progetti sportivi inclusivi, iniziative sociali, esperienze sportive di volontariato internazionale, e un sacco di squadre iscritte i campionati CSI.
Ecco cosa raccoglie oggi l’oratorio della Parrocchia di San Protaso dopo un cammino di 50 anni. «Ripensando alla storia della SPES ci si accorge che dietro ogni evento, allenamento o partita, c’è sempre stato l’impegno volontario di tante persone che, senza clamore, hanno dedicato energia e tempo alla costruzione di qualcosa di grande -ha raccontato il presidente Diego Vicario- La SPES è stata ed è, senza dubbio, un acceleratore educativo per i nostri bambini, bambine, ragazzi e ragazze, perché lo sport stesso è acceleratore educativo».
I festeggiamenti per il cinquantesimo sono stati anche un modo per ricordare una visione che già nel 1974 aveva ben compreso come ci fosse bisogno di un luogo dove crescere i giovani attraverso lo sport. Era la visione di Don Angelo Grassi, sacerdote attento e lungimirante nel pensare il bene dei suoi ragazzi, e riferimento che indicò i valori fondanti della società sportiva che ancora oggi sono al centro di un progetto per non lasciare indietro nessuno. «Nel corso degli anni la SPES ha sperimentato varie discipline sportive quali il calcio, la pallavolo, la ginnastica artistica e il basket e recentemente si è aperta al baskin, sport innovativo e potente che permette ad atleti con diverse abilità di giocare insieme al massimo delle proprie potenzialità -ha ricordato Vicario- Nell’ottica di prossimità, abbiamo attivato anche uno sportello dedicato alla marginalità che si occupa di casi specifici presenti nelle varie squadre. Tutto questo si riconduce ad un obiettivo: ispirare le future generazioni non solo a continuare a praticare lo sport con lo stesso entusiasmo e dedizione di sempre, ma anche a comprendere il valore profondo di far parte di una storia collettiva che vive e si alimenta di volontariato».
Dal giorno in cui Don Angelo arrivò con un foglietto di nomi e consigliò di iscriversi al campionato di calcio CSI, sono passati 50 anni, e il bello della storia non è solo la passione educativa con cui è nata, ma l’impegno che anche oggi la porta avanti con “Gaudium et Spes”, che è poi lo slogan di questo mezzo secolo scelto insieme ai sacerdoti.
Auguri Spes!