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Julia: il ricordo della San Filippo Neri

La forte pallavolista esordì nel CSI a 11 anni

Tutto quel che si è detto e visto dopo la tragica notte di Istanbul, al nostro Comitato non interessa.
Ci portiamo sul cuore il peso di una notizia tragica come facciamo ogni volta che una vita giovane se ne va così. Solo che, in questo caso, sentiamo colpita dalla tragedia anche parte della famiglia CSI, perché Julia Ituma è proprio tra le mura di una palestra, di una società affiliata al nostro comitato, che aveva iniziato a giocare.

Aveva 11 anni quando fu tesserata dalla mamma per la squadra di pallavolo della San Filippo Neri. Aveva 11 anni e una fisicità “importante”, come si dice di solito per quelle atlete e quegli atleti che sono già più grandi rispetto alla loro età. Alta, molto più alta delle sue coetanee, e potente, così potente che spesso in allenamento le sue compagne evitavano di ricevere le sue schiacciate restando ammirate. Era chiaro che nel mondo della pallavolo la voce corresse e che presto le società importanti sarebbero corse nella parrocchia della Bovisasca per osservare il giovane talento, “un diamante grezzo”, come ha riferito il presidente della San Filippo Neri, Turotti. “Di certo non la ricordiamo solo per le sue grandi doti di giocatrice -ha proseguito il presidente- Sono nel mondo dello sport da tanti anni, ho visto quindi centinaia di bambine, bambini e giovani, ma lei stupiva per quanto fosse sempre incredibilmente educata e rispettosa seppur così piccola. Meno esuberante delle altre forse e secondo me, ma è solo un mio giudizio personale, probabilmente non era consapevole, ai tempi, di quanto fosse forte rispetto alla media. Arrivava con la borsa tenuta sulla spalla, con un sorriso dolce e sempre molto tranquilla”.

E così il diamante italiano di origini nigeriane, la giovane Julia promessa della nazionale italiana, a 13 anni esordisce in prima squadra alla San Filippo Neri e diventa un gioiello conteso da moltissime società di alto rango. La società milanese sceglie però di seguire unicamente la volontà della ragazza e della mamma, senza accogliere offerte o proposte non legate al bene della giovane. È così che Julia approda a Scandicci e in prestito al Club Italia, per poi diventare una giocatrice della Igor Volley Novara e della Nazionale Italiana di Volley, fino al tragico mattino della scorsa settimana, quando nel buio di quella notte ci siamo sprofondati anche noi, tutti insieme, nel suo dolore, ed è meglio lasciare al silenzio prendersi lo spazio di cui c’è bisogno.

Sappiamo però che la volontà della famiglia è di salutare per l’ultima volta Julia nella parrocchia della squadra che l’ha vista esordire e crescere, e ci sembra un modo dolce di chiudere un cerchio fin troppo doloroso. 


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