Oltre 30 allenatori candidati per allenare nelle carceri
Una bella storia, che merita di essere raccontata.
Continuiamo, tra mille fatiche, a cercare di tenere viva l’attività sportiva in carcere nonostante il periodo così difficile. Dopo mesi di inevitabile stop (ad eccezione del Beccaria) ecco che ci muoviamo per far ripartire le squadre di detenuti di calcio, pallavolo e basket negli istituti di pena di San Vittore e Monza.
Per farlo servono allenatori disposti ad andare almeno una volta alla settimana.
Dove possiamo trovarli? Qui parte l’idea geniale. Perché non proviamo a scrivere agli allenatori delle nostre società sportive? Qualche scettico mette avanti le mani: “si, figurati! Già le nostre società sportive fanno fatica a trovare allenatori per le loro squadre, immagina se trovano gente disposta ad andare anche in carcere”. Detto fatto, la mail parte. A sorprendere sono le risposte.
Cinquanta allenatori mostrano interesse al progetto con una mail di richiesta informazioni e successivamente in trentatrè rispondono con una candidatura ufficiale a fronte di nove posti. Si, avete capito bene. Abbiamo ricevuto oltre trenta 30 adesioni (con tanto di profilo sportivo e motivazionale) di mister delle vostre società sportive che affermano: ”io questa esperienza la farei volentieri. Mi metto al servizio”.
Ora Lucia (attuale responsabile del progetto carcere) dovrà diventare matta per individuarne dieci, ma soprattutto dovrà trovare il modo per ringraziare tutti, uno ad uno.
Bello, anzi bellissimo. Per anni abbiamo “tenuto duro” con l’attività in carcere lottando contro mille fatiche. Quello che ha seminato con tanta ostinazione Giorgia (responsabile progetto carcere sino a giugno) insieme a tanti altri amici ha dato frutto. Dieci anni fa andare a giocare in carcere era cosa per pochi. Quasi una “forzatura”. Poi negli anni, decine e decine di nostre squadre (probabilmente più di 100) hanno vissuto l’esperienza umanamente impagabile di entrare in carcere per una partita di campionato.
La sensibilità é cresciuta (e tanto) a tal punto che oggi basta mandare una mail per trovarsi sulla scrivania trenta adesioni.
Sono “successi” che spesso non abbiamo nemmeno il tempo di raccontarci e dimostrano la “statura educativa” delle nostre società sportive.
Aggiungete il club di Csi per il mondo (con trenta società iscritte), esperienze come il calcio integrato o il baskin che sono diventate patrimonio di decine di società, progetti come quello finalizzato all’integrazione di profughi nelle squadre e soprattutto la capacità di accogliere tutti nell’ordinarietà (cosa più bella e più grande di tutte).
Bastano questi esempi per rendersi conto che il salto è stato fatto. L’attenzione a ogni forma di marginalità non è più un “optional” o un “pallino di qualcuno”, ma diventa sempre di più un segno distintivo e caratterizzante delle nostre società sportive.
Un dato bellissimo che ci rende davvero felici e ci rende tanto, ma tanto orgogliosi di voi.
Per puro dovere di cronaca ecco i nuovi mister che alleneranno in carcere: Muzzi Dario (Nabor) Bulciaghi Andrea (Asd Arcobaleno), Duca Carlo (Nabor), Monterisi Antonio Francesco (USSB), Borini Mattia (Pv Milano Vittorio Veneto), Finetti Fabio (PCG Bresso), Raimondi Alessandro (Aso Cernusco), Baglivi Andrea (Virtus OPM), Veronese Eugenio (Aso Cernusco), Moroni Davide. Ad essi si aggiungono gli istruttori di pallacanestro: Mattia Dedè (formatore CSI), Cocchia Martina (tirocinante universitaria) e Lo Piparo Silvia. Infine gli istruttori di ginnastica: Giacomo Schiavone e Alessandro La Stella.
Massimo Achini