Lettera aperta a tutti i dirigenti arbitro di società
13 novembre 2023
Caro Dirigente Arbitro,
mi piacerebbe tanto incontrarti, stringerti la mano, guardarti negli occhi e chiacchierare davanti ad un caffè. Di cose da dirti e da condividere ne avrei tante, e siccome oggettivamente é impossibile incontrarvi tutti, ho pensato di scrivere questa lettera aperta.
La prima cosa che ti direi di fronte a quel caffè immaginario sarebbe: offro io. Un gesto semplice, banale, minimo per dirti un GRAZIE che sento dover essere infinito. Tu sei una di quelle persone che salvano le situazioni. Tante, ma proprio tante partite dei nostri campionati si possono giocare solo grazie a te e alle persone come te.
Il ragionamento é semplice e lo conosci bene: il sogno sarebbe coprire ogni partita con un arbitro ufficiale. Un sogno che però rimane irrealizzabile. Gli arbitri fanno salti mortali per coprire più gare possibili ma la distanza tra il numero di partite in programma ogni settimana e il numero di arbitri in organico é così grande che, con la tristezza nel cuore, ogni anno dobbiamo confermare una scelta dolorosa e alla fine a restare senza arbitro ufficiale sono le partite delle categorie dei piccoli. E qui entri in gioco tu.
Nella tua vita, probabilmente, non hai mai pensato di fare l'arbitro e nemmeno ti interessa più di tanto. Eppure quando la tua società sportiva ti ha chiesto questo sacrificio, hai avuto la lungimiranza di comprendere e accettare questa sfida. Sei una persona che sa davvero vivere il servizio e che sa cosa vuol dire mettersi a disposizione.
Inutile girarci intorno. Fare il dirigente arbitro è un bell'impegno e una bella scocciatura. Mi spiego meglio. Questo ruolo ha dentro una bellezza tutta sua, che ti conquista piano piano solo dopo aver provato ad indossare divisa e fischietto. È altrettanto vero che tanti farebbero volentieri a meno di diventare dirigenti arbitro se ci fosse qualcun altro disponibile o se arrivasse l'arbitro del CSI. Al di là dell'impegno, il rischio dell'insulto è sempre dietro l'angolo. C’è quell'equilibrio delicatissimo da trovare perché se fischi a favore dei tuoi, finisci per passare per quello o quella partigiano… se fischi un po’ troppo poco per i tuoi (proprio perché preso dalla preoccupazione di favorirli), i primi a lamentarsi sono proprio i genitori e i dirigenti della tua società sportiva. È chiaro perchè ho bisgono di dirte mille volte grazie? perché senza il tuo impegno e la tua disponibilità i campionati non potrebbero andare avanti. Grazie anche per il modo con cui prendi sul serio questo ruolo. Non dirigi le gare tanto per farlo, ma una volta preso l'impegno sai che va fatto bene e per questo cerchi di formarti e prepararti per essere l'arbitro migliore per i ragazzi e le ragazze che incontri.
Come sai stiamo rivedendo la formazione e la qualifica di dirigente arbitro. Vorremmo sempre di più valorizzare questo ruolo e far capire alla gente della tua comunità che deve essere orgogliosa di te e che deve ritenersi fortunata ad averti. Nella società di oggi gli esempi di chi si mette al servizio svolgendo ruoli scomodi e non visibili sono sempre meno, per questo la tua disponibilità non può essere data per scontata. Dentro quella disponibilità c'é una testimonianza di vita e di servizio grande come una casa. Per Te é bello anche sapere che fai parte di un popolo. Non so nemmeno io quanti sono i dirigenti arbitro che ogni settimana scendono in campo, ma parliamo di centinaia di persone che vivono la tua stessa esperienza con la stessa passione e la stessa fatica.
Come vedi altro che un caffè ci sarebbe da offrirti. Se ci fossimo incontrati davvero avremmo parlato per tanto tempo. Tu mi avresti raccontato le tue fatiche, le cose che non vanno, la solitudine provata (a volte) in campo… Ma alla fine avremmo condiviso che fare l'arbitro di società é un'esperienza proprio bella che fa crescere anche te.
Ancora grazie di tutto cuore.
Con stima infinita.