Per le società sportive un Natale a colpi di proroghe
11 dicembre 2023
Qualche pezza é stata messa ed è stato fatto con uno stile tutto italiano. Ci riferiamo alla riforma dello sport e alle due scadenze fissate per le società sportive. La prima era relativa al 31 dicembre e si riferiva all'iscrizione al registro del RAS. Per mesi si é ripetuta la dead line del 31 dicembre, pena l'esclusione dal registro delle attività sportive senza possibilità di rientrarci. Gli atti del Governo di questi giorni hanno definito una proroga sino al 31 giugno; dunque, ci sono ulteriori 6 mesi per mettersi in regola.
La stessa dinamica è avvenuta per la scadenza del 31 ottobre relativa alle modalità di pagamento dei collaboratori con le nuove disposizioni e normative, ad ora prorogata sino al 31 gennaio. Queste possono essere considerate buone notizie perché garantiscono più tempo alle società sportive per adeguarsi alle novità della riforma. Allo stesso tempo non si può continuare ad andare avanti con proroghe di qualche mese. Bisogna con coraggio prendere atto che la Riforma, ottima nelle intenzioni e per la svolta legata alla dignità riconosciuta al lavoro nel mondo sportivo, sta però incontrando numerosi problemi attuativi, che impattano sulla vita quotidiana delle società sportive.
Serve un atto di coraggio forte e grande per cambiare le cose pur tenendo vivi i principi della riforma. In particolare, è necessario che si alleggerisca il peso burocratico che grava sulle piccole società sportive, schiacciate da incombenze che difficilmente riescono a gestire con l’introduzione di nuove norme. O si interviene con coraggio per modificare alcune normative a favore delle società sportive di base, o si finirà per mettere in crisi il sistema e assistere all’abbandono di tanti presidenti.
È un tema complesso che il nostro Presidente Nazionale Vittorio Bosio ha evidenziato con chiarezza e lungimiranza. Conosciamo e stimiamo il Ministro Abodi e nessuno meglio di lui conosce la vita quotidiana delle società sportive; conosciamo e stimiamo altri padri della riforma, come Mauro Berruto, e sappiamo bene che non è semplice in politica riuscire ad apportare sostanziali modifiche ad un testo, per di più in tempi brevi. Gli iter sono lunghi, la prassi complicata, ma noi ci siamo per collaborare, ascoltare e dare una mano.
Ribadiamo che l'intento della riforma è nobile e condivisibile, ma che la sua attuazione ha creato a cascata una serie di complicanze insostenibili per le società sportive, per i comitati provinciali e regionali degli enti di promozione sportiva. Accogliamo con soddisfazione le proroghe indicate, ma aspettiamo il vero gesto di coraggio che renda più attuabile la riforma anche nello sport di base.