oltre 200 ragazzi dei reparti di oncologia pediatrica in campo con Inter e CSI
16 maggio 2023
La Winners Cup è una di quelle follie che a noi piacciono così tanto. Bisogna essere matti per pensare di organizzare un torneo per ragazzi in cura nei reparti di oncologia pediatrica. Bene, un medico matto c’è e la provvidenza, anni fa, ha fatto sì che le nostre strade si incrociassero. Si chiama Andrea Ferrari e rappresenta i medici oncologici pediatrici d’Italia e d’Europa. Ci mettiamo a tavolino con lui, con Inter, che partecipa con entusiasmo, e con Fiagop - Federazione Italiana Associazioni Genitori e Guariti Oncoematologia Pediatrica, per realizzare un torneo di calcio dedicato. Oggi siamo alla quarta edizione di questa pazzia. Partecipano centri di oncologia pediatrica, da tutta Italia e da mezza Europa: Francia, Germania, Spagna, Grecia, Belgio, Olanda, Milano, Monza, Bari - Lecce, Catania - Palermo, Genova - Torino, Trento - Padova, Bologna – Rimini - Modena, Pisa - Firenze, Aviano – Udine - Trieste, Napoli - Perugia e Roma.
La serata inaugurale è capitanata dal primo dei capitani, Javier Zanetti, ma in quella sala ci sono più di 200 campioni. Ciascuno di questi ragazzi e ragazze ha alle spalle una storia che meriterebbe di essere raccontata. L’incontro con la malattia, la cura, i momenti bui e poi la rinascita. In mezzo a loro ci sono i medici e gli infermieriche li hanno assistiti: sono nel roster delle squadre e giocano con i ragazzi. Non servono parole per descrivere le emozioni da pelle d’oca che si respirano. Tutti alloggiano nello stesso hotel a Milano. Provate ad immaginare una serata in cui i ragazzi si incontrano, stringono amicizie… esattamente come capita alle finali nazionali CSI. La mattina, in pullman, trasferimento a Interello. E lì il torneo diventa una competizione vera. Si corre con il sorriso e la leggerezza di una giornata indimenticabile, ma anche con il giusto agonismo. Veder giocare i protagonisti è meraviglioso. Passa anche il direttore generale dell’Inter, Beppe Marotta.
Farsi venire un’idea tanto fuori dagli schemi è da matti. Contattare 26 ospedali e coordinarli capite bene che è tutto tranne che facile. Trovare le risorse economiche per una cosa del genere è molto impegnativo, così come organizzare l’ospitalità, le partite, la serata e tutto il resto. Come abbiamo fatto? Ancora una volta la strategia vincente è stata “non da soli”. A fare la differenza è stata una squadra d’eccellenza che ha lavorato mesi e mesi dietro le quinte per questo sogno. Ciliegina sulla torta: lo staff organizzativo del CSI era composto da giovani. I giovani che lavorano nei nostri uffici e i giovani che stanno vivendo con noi un percorso di formazione nell’ambito di un progetto congiunto CSI - Fondazione Clerici. Pensate cosa ha significato per questi giovani stare con i ragazzi e le ragazze partecipanti alla Winners Cup, ovvero con persone che hanno attraversato un tumore, per una giornata intera. Questo è il CSI. Il CSI quello vero. Un’associazione che regala sogni apparentemente irrealizzabili. Un’associazione che porta lo sport laddove lo sport sembra non poter arrivare. Un’associazione che apre strade impossibili.