Non lasciate i giovani e le società sportive in panchina nell'Olimpiade Milano-Cortina 2026
30 novembre 2021
Che ruolo avranno le società sportive di base nella “grande partita" Milano-Cortina 2026?
Sarà un’Olimpiade calata dall’alto o vissuta dal basso? Alla fine si parlerà solo di grandi impianti e di infrastrutture, o Milano e la Lombardia coglieranno questa occasione per aumentare il tasso di sportività del territorio?
Che ruolo avranno i giovani e il volontariato nelle Olimpiadi? Tutto si ridurrà a qualche progetto sui valori olimpici nelle scuole o ci sarà un reale e grande coinvolgimento?
I volontari saranno “sposta transenne e cartelli umani“ reclutati all’ultimo minuto oppure saranno giovani “formati e fatti crescere“, capaci di testimoniare i valori dell’accoglienza, di stupire il mondo e di essere protagonisti dell’Olimpiade?
Mancano 4 anni alla fatidica data del 2026. Sembra tanto, invece il tempo sembra essere poco.
Sino ad ora noi abbiamo “girato a vuoto“ con queste domande rimbalzati da una parte all’altra senza capire chi fosse un reale interlocutore.
Vogliamo essere chiari. Di idee per rendere protagoniste dell’Olimpiade le società sportive di base, gli Oratori e i giovani, ne abbiamo e ne abbiamo tante.
Una per tutte. Formare 10 mila giovani come “volontari“ con un percorso formativo di 4 anni che assegna loro il “passaporto di volontario olimpico“. Formarli con esperienze di servizio nei confronti di ogni forma di fragilità della città; entusiasmarli facendogli fare il volontario a tutti i grandi appuntamenti sportivi da qui al 2026; farli entrare dentro la dimensione vera e profonda dei valori olimpici; chiedergli di stupire la città.
Sentiamo parlare da tanti (troppi) di progetti sui volontari e alla fine non abbiamo capito chi se ne occuperà e come.
Sprecare l’occasione delle Olimpiadi di Milano-Cortina sarebbe una follia. Ma l’Olimpiade non si vince solo a suon di medaglie, di impianti e infrastrutture realizzate. C’è una sfida molto più grande. Milano e la Lombardia possono stupire il mondo se mettono “in vetrina“ quell’incredibile tesoro nascosto che si chiamano società sportive di base e volontariato sportivo. Milano e la Lombardia possono mettere “dieci marce“ in più per aumentare il tasso di sportività approfittando della scia dell’Olimpiade. Milano e Cortina possono vivere l’appuntamento del 2026 come un grande, immenso, acceleratore sociale per migliorare la qualità della vita della città e delle persone.
Secondo noi bisogna partire oggi. Anzi bisognava partire ieri. Partire con progetti, iniziative, attività sul territorio, nelle società sportive, negli Oratori, nelle scuole, nelle università... Partire a reclutare giovani con percorsi innovativi e profetici. Il rischio é di banalizzare il tutto e di limitarlo a “progetti e progettini“ nelle scuole, che si sono sempre fatti in occasione di ogni Olimpiade.
Per noi la sfida era ed è un’altra. Fare del coinvolgimento della città, del territorio, delle società sportive, degli oratori, un “asset“ vincente di Milano-Cortina 2026.
Noi ci siamo. Abbiamo idee, proposte ed entusiasmo. Se interessa a qualcuno…
Massimo Achini