In attesa della ripartenza che verrà
Non molliamo. Zona rossa vuol dire sospensione di allenamenti, campionati e di ogni attività per gli enti di promozione sportiva. Quindi, sino a dopo Pasqua siamo ancora tutti fermi ai box.
Cosa succederà dopo? Andiamo con ordine.
Il primo tema riguarda gli allenamenti. Questa é la priorità delle priorità.
Tornare ad allenarsi vuol dire tornare a stare con i ragazzi.
Faremo pressioni in ogni ambito istituzionale (sportivo e civile) affinché con la ripresa delle scuole possa essere garantita la ripresa degli allenamenti.
Più i giorni passano più i ragazzi hanno e avranno bisogno di noi.
Questa ennesima zona rossa significa anche ennesimo “lockdown esistenziale” che comporta l’assenza di relazioni umane vere fuori dal proprio nucleo familiare. Appena passerà dovremo farci trovare pronti a riabbracciare i ragazzi e le ragazze.
Nel mondo dello sport si fa largo piano piano la tentazione di dire “Senti, ma sai cosa penso? Che ci rivediamo a settembre”. È comprensibile. Ma ci sentiamo di dire che le società sportive del Csi ragioneranno diversamente. Non importa se ci abbiamo provato e riprovato tante volte. Non importa se ci siamo dovuti fermare. Appena si potrà ogni nostra società sportiva sarà “aperta per scelta” e si farà trovare pronta a ricominciare con i ragazzi.
Cosa faremo invece con i campionati? Abbiamo 1000 squadre ferme ai box iscritte ai campionati che sarebbero dovuti partire il 15 marzo. Ora chiedono giustamente cosa succederà.
Prima di Pasqua daremo comunicazioni ufficiali ma la linea sulla quale stiamo lavorando è chiara.
Stiamo ragionando su una nuova ripartenza che, ragionevolmente, non potrà avvenire prima di fine aprile.
Lo diciamo con chiarezza. Non ci sarà più lo spazio in calendario per dare vita ad un vero e proprio campionato, ma un bel torneo primaverile e estivo si può ancora fare. Qualcuno forse deciderà di ritirarsi (restituiremo tutta la quota) limitandosi agli allenamenti. Altri diranno invece che vale la pena ritentare ancora perché, per i ragazzi, il gusto di tornare a giocare partite vere è qualcosa di speciale e di impagabile. Aspettate a decidere. Noi abbiamo aperto il cantiere dell’ennesima riprogrammazione ed entro Pasqua vi faremo una proposta concreta. Di fronte a quella ciascuno potrà decidere cosa preferisce fare.
Sentiamo anche la necessità di fare un passo indietro e di ragionare insieme sulle scelte che abbiamo preso nelle scorse settimane. Tanti hanno apprezzato la nostra linea. Tanti l’hanno criticata. È normale. Non vogliamo convincere nessuno ma solo andare al cuore delle motivazioni.
Abbiamo cambiato idea, rispetto a decisioni del passato, per coerenza! Può sembrare strano ma è esattamente così.
Il bene dei ragazzi è il criterio che orienta le nostre scelte.
A scuole aperte, oratori semi aperti e livelli di contagio nella popolazione giovanile bassissimi ci siamo sempre battuti (da settembre a marzo) quotidianamente per aprire lo sport e siamo stati forse l’unica realtà che ha tentato davvero almeno 3 ripartenze (ottobre, gennaio, marzo).
A scuole chiuse, oratori chiusi e contagi in drammatico aumento nella popolazione giovanile ci è sembrato opportuno, per coerenza educativa, di dover sospendere l’attività sportiva. Per questo abbiamo annullato la ripartenza e suggerito di interrompere allenamenti. Tenete conto che l’80% delle nostre squadre comunque non avrebbe potuto farli perché gli oratori erano chiusi, come da indicazione della Diocesi di Milano.
Decidere per il bene di 650 società sportive diverse tra loro non è facile. Credetemi si tratta di scelte complicate che si prendono sapendo che si delude sempre qualcuno. Per questo conta prendere decisioni in modo coerente aggrappandosi ad un criterio guida che per noi resta il bene dei ragazzi.
Proprio questo criterio ci riporta a dire che appena riapriranno le scuole noi lotteremo in ogni modo per riaprire subito lo sport e tenteremo un’ennesima ripartenza per quello che sarà possibile.
Ora, in queste settimane di zona rossa, stare vicino ai ragazzi è davvero difficile.
Gli allenamenti da casa non funzionano quasi più (é normale) e vi siete già inventati di tutto. Nonostante questo dobbiamo fare un ulteriore sforzo per non lasciarli soli.
Se non vi viene in mente altro semplicemente telefonategli. Ricordatevi che una telefonata del mister per un ragazzo vale oro e lascia il segno.
Ecco allora che diciamo che è vietato sparire e dire “ci risentiamo a fine lockdown”. Conosciamo bene allenatori e dirigenti delle vostre società sportive e sappiamo che riuscirete ancora una volta sorprenderci. Riuscirete ad inventarvi qualcosa per stargli vicino. Ne siamo sicuri. A proposito, scriveteci e raccontateci quello che farete. Abbiamo bisogno tutti di copiare a fin di bene dicendo: “Hai visto cosa hanno fatto in quella società sportiva? Bello, lo faccio anche io!”
Sono tempi davvero difficili. Teniamoci stretti sostenendoci nella fatica e nella speranza.
Massimo Achini