Serenamente preoccupati
7 maggio 2021
Abbiamo chiuso le iscrizioni dei piccoli. 317 squadre parteciperanno ai campionati che inizieranno settimana prossima.
Alla grande nel calcio, mentre pallavolo e basket hanno sofferto tantissimo il problema delle palestre e del non poter giocare al chiuso con iscrizioni vicine allo zero.
Comunque più di 900 squadre dei Campionati Nazionali scendono in campo questa settimana e 300 dei “piccoli” che inizieranno a giocare fra poco.
A queste vanno sommate quelle che non partecipano al campionato ma stanno vicino ai loro ragazzi facendo gli allenamenti.
Un esercito del bene al tempo del covid.
Qualcuno ci ha chiesto: “Caro CSI sarete soddisfatti di questi numeri e soprattutto delle vostre società sportive?”
La risposta è questa.
In realtà siamo preoccupati. Molto preoccupati. Siamo preoccupati per i ragazzi.
A vivere online non ce la fanno più. Per fortuna andiamo verso settimane e mesi di graduale riapertura e la vita tornerà ad essere un po’ più simile a prima.
Ma tanti ragazzi rischiano di restare fuori dai circuiti educativi. Sono tornati in parte a scuola, ma non è detto che tornino subito a frequentare l’oratorio o altri luoghi educativi ai quali erano abituati.
Tanti forse si ritroveranno a “bighellonare” nei parchi disorientati da tutto quello che è accaduto in questi 14 mesi, senza veri punti di riferimento.
Altri ragazzi forse resteranno ancora chiusi in casa perché faranno fatica a rialzarsi dalla “sberla” che la pandemia gli ha regalato.
Non lo diciamo noi. Lo dicono i dati ufficiali. I vari consultori segnalano aumenti preoccupanti nella gestione di episodi di autolesionismo tra gli adolescenti e file infinite di appuntamenti per ragazzi che sono in crisi.
Di fronte a questa situazione serve gente disposta ad essere in prima linea. Serve gente disposta ad andare a cercare i ragazzi, a stanarli dalla loro fatica. Serve gente disposta a regalargli subito circuiti di umanità e socialità.
Ed ancora una volta... Eccovi lì. Appena i vari decreti “riaccendono lo sport” voi vi fate trovare pronti, al fianco dei ragazzi. Vi fate trovare pronti ad accoglierli e ad occuparvi di loro anche dentro tutte le complicazioni dei protocolli e dintorni.
Siete meravigliosi! Ma lo siete davvero!
Ecco allora che la preoccupazione lascia il posto alla speranza. Una speranza che nasce dal vostro impegno educativo e dalla bellezza delle vostre società sportive.
Quelle 1.200 squadre dicono questo. Dicono di un mare di ragazzi che torneranno a vivere umanità e socialità grazie a voi.
In questi giorni è partita una campagna di raccolta firme per inserire lo sport nella Costituzione Italiana. Sarebbe ora. La grande domanda è: “Ma com’è possibile che - ancora oggi - nessuno abbia pensato di colmare questo vuoto?”
Intanto che ci siamo se ci fossero ancora due righe libere varrebbe la pena scrivere nella costituzione: “Grazie alle società sportive che sono vere agenzie educative e che prendono per mano il futuro di questo Paese nei momenti facili ed in quelli difficili, accompagnando le giovani generazioni a crescere nella vita”.
Detto questo, buon weekend di emozioni infinite a tutti. Ritornare in campo, per una partita ufficiale, dopo 14 mesi appartiene a quelle esperienze che uno non scorda per un bel po’ di tempo.
Giovedì ho ricevuto una telefonata da un allenatore che è andato in panchina per la partita mercoledì sera. Mi ha detto: “Sai, davvero mi batteva forte il cuore e mi sudava la fronte nell’entrare in campo”.
Capiterà a tanti, anzi a quasi tutti.
Massimo Achini