Confidiamo nelle parole del Presidente Draghi
Dopo la lista dei ministri del nuovo governo il dubbio era lecito. “Si sono dimenticati dello sport?"
Non si trattava tanto del fatto che non si fosse nominato il Ministro dello sport, quanto del fatto che dello sport non c’era traccia da nessuna parte.
A chiarire subito le cose è stato il Presidente del Consiglio Draghi nella sua replica alla Camera.
Le sue sono state parole forti e ben auguranti: “Il fatto che non ne abbia parlato non vuol dire che non è importante. Il Governo si è impegnato ad aiutare e sostenere profondamente un settore fortemente radicato nella nostra società e nell’immaginario collettivo. Non solo per l’impatto economico ma per il suo straordinario valore sociale”.
Draghi ha poi fatto riferimento alla grande occasione olimpica del 2026. "Penso ai grandi eventi sportivi nazionali e internazionali – ha detto - la cui massima espressione sarà per i Giochi Olimpici di Milano e Cortina, che l'Italia ospiterà nel 2026. Il lavoro che dobbiamo sviluppare per prepararci al meglio all'evento è già una manifestazione di fiducia nel futuro dell'Italia, oltre che un'occasione per il suo sviluppo, specie nel campo delle infrastrutture, del turismo.”
Siamo decisamente rasserenati dalle parole di Draghi. Ci sono due indicazioni preziosissime. L'impegmo ad aiutare e sostenere il sistema sportivo e il riconoscimento del valore sociale della sport.
Se tanto ci dà tanto, dovrebbe risultare evidente che lo sport di base dovrà essere al centro delle attenzioni e degli interventi del Governo.
La filiera della promozione sportiva é articolata e complicata.
Ci sono le società sportive che sono la vera “cellula vitale" di ogni azione di promozione sportiva; c’è l'universo delle palestre e piscine che genera posti di lavoro e occupazione; ci sono le realtà che organizzano lo sport, come i comitati provinciali e territoriali delle federazioni e degli enti di promozione sportiva; ci sono i gestori di impianti pubblici e privati; ci sono infinite progettualità educative che permettono di far arrivare un pallone a tutti dappertutto.
La sfida, o meglio la necessità, é quella di “aiutare e sostenere" tutta la filiera della promozione sportiva. Ovviamente a partire dalle società sportive di base (ci mancherebbe) ma senza dimenticare nessuno degli altri “pezzi".
Per farlo bisogna conoscere bene il mondo dello sport di base. Bisogna conoscerne le logiche, sapere come funziona nella realtà e nella quotidianità, avere consapevolezza di come destinare “aiuti e ristori" in modo che possano davvero generare sviluppo.
Gli interventi effettuati dall'inizio della pandemia ad oggi per il mondo dello sport sono stati troppo pochi e finalizzati senza una visione d'insieme che fosse capace di sostenere ogni gamba della promozione sportiva.
Non a caso ad essere in ginocchio in questo momento sono in tanti: dalle società sportive (che hanno ricevuto aiuti dal governo ma non sufficienti), ai gestori di impianti, alle palestre e piscine, a realtà come il nostro comitato che organizza l'attività sportiva di 46 mila partite in un anno.
Oggi é fondamentale non perdere tempo. Serve sapere subito su che sostegno concreto si potrà contare.
É anche fondamentale avere una visione d'insieme e sostenere ogni “gamba" dello sport. Se davvero si crede, come ha detto il Presidente del Consiglio, "...nello straordinario valore sociale dello sport", trovare il modo per sostenere davvero il sistema sportivo non risulterà nè impossibile, nè complicato.
Basterà infatti rendersi conto che quel valore sociale impatta in positivo sul PIL del Paese in un modo pazzesco ed in tanti modi. Ed anche rendersi conto che l'educazione dei giovani é un aspetto strategico che non ha prezzo se vogliamo generare sulla roccia il futuro del nostro Paese.
Noi attendiamo con fiducia. Anche con quel minimo di diffidenza che deriva da decenni e decenni nei quali le Istituzioni hanno spesso faticato a comprendere il vero valore sociale ed educativo dello sport.
Massimo Achini