L'Oratorio Cup al posto della Superlega
Ce lo hanno chiesto in tanti.
Che cosa pensiamo della Superlega?
Sincerità per sincerità non ci piace proprio.
Prima di entrare nel merito una premessa é necessaria.
Si tratta di un qualcosa lontano dal nostro mondo che riguarda i vertici dello sport professionistico.
Allora perché dovremmo permetterci di fare considerazioni o di esprimere giudizi?
Ci sentiamo autorizzati perché ci sta a cuore tutto il mondo dello sport.
Da sempre siamo convinti tessitori di una grande alleanza educativa con il mondo dello sport professionistico e siamo convinti che “scelte e testimonianze" dello sport di vertice lanciano messaggi ed incidono sul vissuto educativo dei giovani.
Detto questo é la logica che sta dietro alla Superlega che ci lascia molto perplessi.
La sintetizziamo così.
Ci sembra di intuire che le “ratio" che hanno portato a questa scelta sono logiche di esasperazione del business. Logiche che comprendiamo bene e che non vogliamo criticare con superficialità e per “populismo". Capiamo bene che una manifestazione così permette di vendere a maggior costo i diritti televisivi e che in termini di business è vincente.
Tuttavia abbiamo grandi e forti perplessità.
Ci sembra che questa scelta orienti il sistema “calcio" verso l'alto. I forti con i forti e gli altri si arrangino. Ci sembra che l'indirizzo strategico sia quello di portare il calcio sempre più su Marte e lontano dalla gente. Noi siamo per andare nella direzione opposta. Ci piace un calcio professionistico che esca dal pianeta, dal castello di vetro e che ritorni tra la gente. Ci piace un calcio professionistico che ritrovi un'umanità che sta scomparendo.
Ci piace un calcio professionistico che sente la responsabilità educativa delle scelte che prende. E questa scelta trasmette valori sbagliati. Lo diciamo con chiarezza e senza nasconderci.
Abbiamo anche l'alternativa. Ricordate l'Oratorio Cup (con l'Inter) e la Junior Tim Cup (con tutti i club di serie A)? Sono stati e sono modelli straordinari di profezia sportiva che hanno “legato insieme” i club professionistici con il mondo giovanile e con lo sport in oratorio.
Lì c’è stato un calcio professionistico che ha rivolto lo sguardo alla base, cioè alle piccole società sportive d'oratorio, di quartiere e di periferia.
Sappiamo che molti si metteranno a ridere. Ma il nostro ragionamento invece é serio.
Cari amici del calcio professionistico, volete generare futuro per il mondo del pallone? Scelte come quella della Superlega vi riempiranno a breve gli incassi e i bilanci. Lo capiamo. Ma scelte più coraggiose come quello di sostenere una dimensione del calcio più a misura d'uomo (limite di ingaggi, umanizzazione del sistema...) e stringere alleanze educative con manifestazioni come l'Oratorio Cup o la Junior Tim Cup vi porteranno ad avere stadi pieni, entusiasmo, fidelizzazione, valori veri per i prossimi 100 anni.
Ma soprattutto, aiutando lo sport ad esprimere tutte le potenzialità educative che ha, contribuirete anche voi, cari amici dello sport professionistico, ad educare alla vita migliaia e migliaia di giovani di oggi e di domani. Vi auguriamo tutti i successi sportivi del mondo. Ma quella vittoria lì, quella cioè di aiutare il nostro Paese ad educare i giovani alla vita, non ha paragoni e permette di lasciare un segno nella storia. Ci sembra di capire che, tra ricorsi per miliardi di euro e battaglie legali, la Superlega diventerà realtà.
Pazienza, quello che conta e che serve è una controsterzata immediata per riportare il calcio nella direzione “popolare" tra la gente. E serve farlo subito.
Massimo Achini