Storie di vita quotidiana
11 giugno 2021
L'altra sera un amico degli Azzurri di Lissone mi racconta due storie meravigliose.
Un suo allenatore è nato e cresciuto negli Azzurri. Ci ha giocato da bambino, da ragazzo, da giovane... e adesso che ha “msso sufamiglia“ allena i ragazzi.
Di storie cosìce ne sono a migliaia. Piccole e smplici storie di vita quotidiana che però dicono tanto. In una società che ha perso i riferimenti, dove il valore dell'identità o della fidelizzazione non contano piu nulla... le societa sportive restano luoghi dove (per scelta) uno ci passa una vita! Luoghi che ti appartengono. Che fanno parte di te. Che profumano di casa.
Ma tornando agli amici di Lissone, il bello della storia viene dopo!
Questo allenatore una sera riceve una telefonata dall'Egitto. Dall'altra parte del telefono c'è Ibrahim. Un ragazzo che ha giocato con gli Azzurri solo un anno. Poi è dovuto tornare in Egitto (suo paese di origine) mentre il papá è rimasto qui a lavorare. La cosa strana è che da quel giorno sono passati 5 anni. E una sera all'improvviso arriva questa telefonata... Ibrahim voleva salutare il suo mister e sapere come stava. Meraviglioso! Ecco cosa lasciate nei ragazzi. Ricordi indelebili, pezzi di vita che si mischiano alla loro, emozioni che non si possono spiegare.
Un giornalista mi ha chiesto l'altro giomo: ”Come sono andati i campionati primaverili?“ Si riferiva a quante partite rimandate, a quanta regolarità del campionato. Non è quella l'unita di misura.
In questi mesi di “ripartenza“, allenamento dopo allenamento, quanti ragazzi hanno vissuto emozioni e relazioni che non dimenticheranno mai proprio come Ibrahim? Credo tantissimi... ed è per questo che abbiamo davvero vinto tutti.
Massimo Achini