Segnali di speranza
Questa è una partita che nessuno avrebbe mai voluto giocare: “Coronavirus - popolazione italiana e mondiale”.
Siamo in campo, guidati con fiducia dalle autorità competenti. Quando si giocano partite importanti (e questa ahimè lo è davvero) proprio lo sport insegna come comportarsi. Attenti a ogni dettaglio, osservanti delle regole (le ordinanze), pronti a non prendere gol (contagi) per superficialità o disattenzione, ma anche attenti a non farsi prendere dalla frenesia e dal panico proprio quando le cose diventano difficili e si ha la sensazione che l’avversario sia subdolo e difficile da sconfiggere.
Siamo tutti in attesa di capire cosa accadrà nelle prossime settimane. Fare previsioni è impossibile. Dobbiamo avere fiducia nelle autorità competenti e sperare che l’emergenza finisca presto.
Questo è il tempo della prudenza ma anche il tempo della speranza.
Ad oggi esiste la possibiltà che dalla settimana prossima lo sport possa ripartire (sino al 1 marzo compreso è tutto fermo con partite e allenamenti sospesi). Ci piace l’idea di lavorare oggi sperando che a fine settimana arrivi questa bella notizia.
Oggi abbiamo spedito una mail a tutte le società sportive per riprogrammare le partite saltate e per definire il nuovo inizio del primaverile (che viene ad oggi posticipato di 15 giorni).
Facciamo questi ragionamenti in punta di piedi, ma li facciamo. Ragionare così ci sembra sia un modo per dare forza alla speranza. Immaginare oggi che tutto possa ripartire dal 2 marzo è un modo per seminare fiducia e per farci trovare pronti se tutto tornerà gradualmente alla normalità. Ovviamente la salute dei cittadini viene prima di ogni altra cosa e se i tempi della partita “Coronavirus – popolazione” si allungheranno, saremo pronti a cancellare ogni ragionamento fatto e a ripartire da zero.
Stesso ragionamento per il Big Bang di sabato 7 marzo, che vede 250 dirigenti iscritti. Per ora non lo annulliamo e lo lasciamo in agenda. È un segnale di speranza. Se le nuove ordinanze permetteranno di tornare a vivere “riunioni ed incontri pubblici”, sarà bello ripartire proprio dal Big Bang. Se viceversa prorogheranno i divieti lo annulleremo con tempestività. Preferiamo insomma essere seminatori si speranza in questo momento “difficile e delicato” di una partita che riguarda tutti, ma proprio tutti.
Ovviamente con grande senso di responsabilità, attenendoci alle ordinanze e disposizioni delle autorità e considerando la salute pubblica un bene da difendere con ogni forma di prevenzione.
Speriamo che il Coronavirus ne esca sconfitto dal campo e che questo avvenga il prima possibile.
Massimo Achini