Per allenare un ragazzo devi fargli sentire che lui è importante per te
Inventatevi un modo per permettergli di esprimere il proprio talento
I ragazzi non vanno via da una squadra perché giocano poco.
Magari si arrabbiano un po’, ci restano male ma non vanno via.
Vanno via quando capiscono che per il loro mister loro non sono importanti.
Sono due cose diverse.
Dan Peterson, ad un corso allenatori Csi, diceva: “all’inizio di ogni allenamento io mi metto davanti alla porta dello spogliatoio. Un giocatore entra e io gli dico una stupidata qualsiasi. Che belle scarpe che hai comprato? Ieri sera com’è andata con tua fidanzata?... non basta un semplice ciao. Devo fargli sentire che mi sono accorto di lui e che lui per me è importante. Altrimenti è inutile che lo alleno”.
Fate sentire i ragazzi importanti.
Una telefonata a casa per dire com’è andata a scuola. Una chiacchierata fuori dall’allenamento. Un quotidiano appassionarsi alla loro vita. Un esserci quando hanno bisogno. Questo andrebbe fatto con tutti. Con quelli “scarsi”, che giocano meno, va fatto due volte (cioè con una passione ed una intensità doppia). Non solo. Se un ragazzo è scarso a giocare, sarà bravo a fare qualcosa d’altro e avrà altre passioni... magari sa cantare, magari è bravissimo a scuola, magari sa suonare uno strumento, magari è appassionato di...
Inventatevi un modo per permettergli di esprimere il suo talento (non sportivo) dentro il contesto della squadra. Ci vogliono mister “creativi” in grado di farlo. Lo farete felice e si sentirà importante.
Se si ragiona così i ragazzi resteranno nella vostra squadra non perché giocano tanto o poco, ma perché sanno di essere importanti per voi.
Ed è tutta un’altra cosa...
Massimo Achini