Programmare i sogni
Le nostre società sportive vivono di “sogni e di utopie”.
Mi spiego meglio. Una buona organizzazione e un’attenta gestione sono importanti. Di più: fondamentali. Senza quelle come “base” non si va da nessuna parte e si rischia di inciampare ogni due passi.
Ma da sole, organizzazione e gestione non bastano; sono i sogni a fare la differenza.
Sì, proprio così. Le nostre società sportive sono cresciute grazie a “sogni” che hanno realizzato negli anni. Sono cresciute grazie a quella capacità di non spaventarsi davanti a sfide che sembravano impossibili. Sono cresciute grazie al coraggio di dire: “ok, facciamolo” anche quando i dati e la ragionevolezza portavano all’idea di rinunciare.
Sognare non è da “fantasiosi sognatori”. Sognare è il modo più concreto che esista per generare sviluppo nell’umanità.
Ho in testa centinaia di iniziative che all’inizio sembravano davvero “follie” e che poi sono state realizzate dalle vostre società sportive.
Incontrando in queste settimane molti dirigenti e presidenti resto sorpreso in positivo dalla capacità di programmazione. Tanti mi dicono: “Sai Massimo, a maggio abbiamo la prima riunione per programmare la prossima stagione. Si tratta di decidere quali squadre fare e di definire organigramma allenatori e dirigenti”.
Siamo cresciuti tantissimo. Vent’anni fa queste scelte e queste riunioni le società sportive le facevano a settembre. Adesso a maggio si comincia a programmare sul serio. Davvero bravi.
Ecco allora che mi piace immaginare che nel “pensare e programmare la prossima stagione” non abbiate paura di buttare sul tavolo un sogno che volete realizzare; un qualcosa che riguarda la vostra società sportiva, la vostra comunità, la vostra realtà, il vostro territorio.
“Sorridere è la cosa più seria del mondo. Sognare la cosa più concreta per crescere”. Mi piace immaginare di vedervi impegnati in una riunione dedicata al “troviamo il nostro sogno per il 2019-2020”. Mi piace immaginare che a questa riunione partecipino dirigenti e allenatori. Mi piace pensare che questo sogno venga portato all’attenzione del Don e del consiglio pastorale. Mi piace pensare che, grande o piccolo che sia (questo non ha importanza), diventi il sogno di tutta la vostra società sportiva. Pensarci subito sarà il passo migliore per provare a realizzarlo.
C’è chi sogna di aumentare il numero di squadre, chi di aprire una nuova disciplina, chi di scrivere un progetto educativo fatto bene, chi di rafforzare il rapporto tra la società sportiva e l’oratorio, chi di aprire attività come il baskin o il calcio integrato, chi di aprire il settore giovanile (se magari non ce l’ha), chi di realizzare una grande manifestazione sul territorio, chi di potenziare la visibilità della sua società sportiva, chi di rifare il campo, chi di formare allenatori e dirigenti, chi di realizzare un ritiro all’inizio della stagione per ragazzi e /o allenatori, chi invece ha sogni molto più grandi.
Anche a noi piace sognare.
All’inizio del mandato ci siamo dati come obiettivo quello di aprire in 4 anni strade impossibili. Ne abbiamo aperte tante. Lo abbiamo fatto insieme. Grazie al vostro coraggio ed alla vostra voglia di essere “concreti sognatori” capaci di rifiutare ogni zona di confort, osare e sperimentare nuove strade educative.
Massimo Achini