Siamo pieni di improbabili
Siamo pieni di “improbabili”.
Lo siamo nel CSI e nelle società sportive.
Vi racconto qualcuno dei nostri. Sono amici veri e so che posso permettermi di scrivere quello che scrivo.
Venerdì sera c’è stata l’assemblea annuale di fine anno degli arbitri di calcio.
Sergio era lì come sempre. É stato anche premiato. C’è un piccolo particolare. Sergio ormai da qualche anno ha un cuore che proprio non va. É in attesa di trapianto. Ha dovuto lasciare il lavoro. Gira con una “macchinetta” che gli pulisce il sangue in attesa del trapianto. Certo non arbitra più, ma a staccarlo dalla vita del CSI e del gruppo arbitri calcio non ci riesce proprio nessuno.
Se andate alle “Champions live” a Salsomaggiore lo trovate, come sempre, nello staff organizzativo. Certo per lui stare fuori casa é una fatica ed un problema... ma se si tratta di andare a servire i ragazzi nelle iniziative del Csi non c’è verso di fargli rinunciare.
Roberto invece fa l’arbitro di pallavolo. Da qualche anno convive con il morbo di Parkinson. Vai ad un’assemblea arbitri pallavolo e lui, ovviamente, c’è.
Gli chiedi: cosa fai qui, è sera... ti stanchi”. Risposta: “bhe, cosa vuoi… Io il Csi c’è l’ho nel sangue. Rinuncio a tante cose ma non a questo. “Angelo invece dava una mano con le designazioni e veniva in ufficio da noi tutti i giorni. Anche quando la sua malattia l’ha costretto a vivere con la bombola dell’ossigeno 24 ore su 24 lui non si faceva problemi. Si tirava dietro la sua bomboletta e arrivava (da volontario) in via sant’Antonio. Adesso, finalmente, l’abbiamo convinto a stare a casa e a riguardarsi un po’ ma il suo esempio resta nell’aria.
Gianni è scomparso qualche anno fa. Faceva il giudice sportivo. Trapianto di cuore bello tosto e lui... subito dopo in CSI a coordinare la sua commissione sempre sorridente e sempre l’ultimo a lasciare i lavori (anche a sera tardi). Di persone così ce ne sono tante altre...
Ogni società sportiva ha le sue. Persone incredibili, improbabili, motivate da qualcosa che non si riesce nemmeno a spiegare.
Ai giovani di oggi verrebbe da dire “chiedetelo a loro” cosa vuol dire donare se stessi per gli altri. Ai giovani verrebbe da dire: “guadate negli occhi queste persone, la loro testimonianza e l’esempio che hanno lasciato. Per voi, cari giovani, è oro puro per ragionare sulla vostra vita. Persone così non ci sono dappertutto. Sono il vero segreto delle società sportive e del Csi. Noi abbiamo citato casi limite dove nemmeno la malattia (seria) ha saputo spegnete la passione per i ragazzi e lo sport. Ma non c’è bisogno ammalarsi. Ci sono tonnellate di persone che fanno “cose folli” nel CSI e nelle società sportive per “colpa” di una passione educativa immensa che ormai è radicata dentro il loro cuore.
Sono persone improbabili. Persone sempre più rare nella complessa società di oggi. I nostri ambienti, incredibilmente, continuano invece ad esserne pieni.
Ecco allora il vero “segreto” delle tante cose impossibili realizzate dalle società sportive e dal CSI. Noi abbiamo l’ingrediente “magico” che tanti altri non hanno.
Persone improbabili che sono capaci di donare se stesse senza se e senza ma.
Persone che spesso stanno nell’ombra e non si vedono sotto i riflettori.
Ma persone che fanno la differenza. E che differenza...
Massimo Achini