LE SOCIETÀ SPORTIVE DI DOMANI
5 novembre
Un dato è evidente: negli ultimi dieci anni le società sportive sono cresciute tantissimo. Sono cresciute (quasi tutte) nei numeri, nell’ organizzazione, nel tenere una rotta educativa…
Ma come saranno le società sportive di domani? Quali saranno le priorità da affrontare? Quali gli obiettivi da darsi a medio termine? Quali le cose su cui migliorare? Cosa potrà e dovrà fare ogni società sportiva? Cosa potrà e dovrà fare il csi per aiutare le società sportive?
Sono tutte domande aperte e affascinanti che vanno affrontate. L’unico errore imperdonabile sarebbe quello di “vivere alla giornata” e di non guardare negli occhi queste sfide. É cambiata la società, è cambiato il contesto sportivo, sono cambiate (in parte) le persone. Cambiano e si adeguano ai tempi, non senza fatica, anche le nostre comunità. Le società sportive in questi anni hanno avuto il coraggio di affrontare a viso aperto le sfide del proprio tempo, perché sono realtà che non sono rimaste ancorate al passato, si sono messe in gioco e che hanno rifiutato la comfort zone del “da noi si è sempre fatto così”.
Le società sportive rappresentano sempre di più un presidio di speranza per il territorio e per la comunità di riferimento, sono realtà che fanno e che possono fare la differenza in termini educativi nella vita delle persone e in termini di socialità per un territorio.
Le società sportive devono sempre di più puntare ad uno sport di qualità: “Educare attraverso lo sport” non significa giocare senza impegno e senza pensare all’aspetto agonistico, ma significa prendere sul serio lo sport e promuovere uno sport di qualità (tecnica e organizzativa) aperto a tutti e per tutti. Le sfide per le società sportive si allargano e sempre di più il mondo del terzo settore e dintorni vi viene a cercare; non si tratta più di vivere una dimensione tutta campo, allenamento e partite, ma si tratta di essere attivatori di comunità, di socialità, di relazioni ed esperienze di qualità tra le persone.
C’è da abbattere il muro della burocrazia: il CSI si impegnerà in questa direzione nei prossimi anni al fine di alleggerire davvero il peso dei cavilli e delle formalità da espletare, così che i direttivi possano avere più tempo per dedicarsi a ciò che è il loro ruolo centrale, quello di dare un indirizzo chiaro ed educativo al progetto di crescita della propria società.
Ci sono dirigenti da formare, una sfida grande ma inevitabile. Il volontariato della società sportiva diventa sempre di più un volontariato qualificato: se fino a ieri la vera sfida era avere allenatori preparati e non improvvisati, oggi questa sfida si allarga ai dirigenti. Ci vorrà tempo e pazienza ma la rotta è questa.
C’è da “sincronizzare” la dimensione pastorale. Esser parte della comunità pastorale e dell’oratorio è la nostra identità e la nostra forza, anche se bisogna lavorare su piccole difficoltà quotidiane che a volte rendono la relazione società sportiva-oratorio un po’ faticosa. Per questo è anche importante riflettere sulla prima parte dell’Editto dell’Arcivescovo, che interroga ogni società sportiva sulla capacità e potenzialità per poter fare la differenza.
Questi sono solo esempi di possibili rotte su cui costruire il futuro immediato delle società sportive.
Sabato 25 gennaio l’Assemblea elettiva del comitato di Milano sarà prevalentemente dedicata a questi temi. Vogliamo ragionare insieme ed indicare strade e percorsi che permettano alle realtà di crescere. Noi ci stiamo lavorando intensamente e vi chiediamo, se potete, di bloccare la data, perché esserci quel sabato mattina vuol dire prendere sul serio queste sfide, vuol dire anche non sentirsi soli e non ragionare da singoli, ma farlo insieme a tutto il CSI. Organizzate una delegazione della vostra società sportiva (almeno 3 persone) per essere presenti con orgoglio, per costruire il vostro futuro.