UN POPOLO IN CAMMINO
8 aprile 2024
Ogni società sportiva genera un popolo. Proprio così: non si tratta semplicemente di attaccamento alla maglia, ma di generare comunità con un senso di appartenenza che diventa popolo. Siete popoli stanziali che cambiano la vita dei territori: c’è a Monza il popolo dell’Ascot, a Cernusco il popolo dell’Aso, a Quarto Oggiaro il popolo dell’Oro, al Gallaratese il popolo del Santa Cecilia, a Cinisello il popolo della Sds e così via per 600 realtà.Ma c’è anche un popolo più grande. Tutti questi popoli locali confluiscono nel grande popolo delle società sportive, che racchiude già centinaia di migliaia di persone ma è in continua crescita.
Una parte di questo popolo (circa 250 dirigenti) si sono ritrovati sabato scorso per il Big Bang dello Sport. È andata davvero bene: 15 tavoli di lavoro su aspetti di vita concreta della società sportiva sui quali confrontarsi e ragionare insieme. Per l’occasione abbiamo chiesto alcune cose al popolo delle società sportive. Abbiamo chiesto di “continuare a sbagliare i verbi”: oggi quelli che vanno per la maggiore sono avere, possedere, primeggiare, ma il popolo delle società sportive continua invece ad usare il verbo servire. Abbiamo detto loro di prendersi sul serio, perché siamo un popolo che scrive la storia delle singole persone e delle comunità e i primi a crederci davvero e sino in fondo dobbiamo essere noi. Questo popolo merita di uscire allo scoperto. Non è più il tempo di stare sempre e solo dietro le quinte o nascosti nei campetti dei nostri oratori, è tempo di osare, di abitare la società in ogni suo spazio. Momenti belli saranno, in questo senso, la Messa del 17 maggio a Sant’Ambrogio e la festa in Piazza Duomo il 14 settembre.
Abbiamo chiesto, infine, di fermarsi e guardarsi allo specchio. Viviamo - in società sportiva - sommersi dalle emergenze e dalle fatiche, così tanto che a volte perdiamo di vista la bellezza che produciamo ogni settimana. Questo popolo è tra i più grandi produttori di bellezza educativa al mondo e ogni settimana accadono centinaia di storie che andrebbero raccontate.
Come sapete il 2024 è l’anno in cui il CSI festeggia gli 80 anni di vita. Siamo solo all’inizio e il meglio deve ancora venire. Questo traguardo non come un punto di arrivo, ma come un trampolino di partenza e rilancio. Oggi e domani le società sportive saranno chiamate a osare di più, a fare di più, ad abitare ancora di più ogni spazio della società, ad essere ancora più protagoniste, a rincorrere ogni persona per dirle: “Vieni a giocare con noi!”
Questo immenso popolo ci rende orgogliosi e ottimisti. Sono finiti i tempi di società sportive chiuse in sé stesse che non conoscono nemmeno l’altra società sportiva del quartiere. Vivremo anni caratterizzati dalla logica dell’incontro. Società sportive che si incontrano, che stringono amicizie e alleanze, pronte a sostenersi e che sentono di appartenere allo stesso popolo. Un popolo che scriverà la storia come ha fatto sino ad oggi. Anzi, ancora di più. Ne siamo convinti! Un popolo carico, pieno di entusiasmo e pronto ad affrontare a viso aperto le sfide del nostro tempo.