La pallacanestro regala spettacolo con i più piccoli
Altro pomeriggio all’insegna del basket tra gli U10 di Paina e Giosport
Siamo stati a Paina di Giussano per assistere alla partita di Pallacanestro Under 10 Girone B tra Paina 2004 e Giosport.
Quando entriamo in palestra la squadra di casa è già sul parquet, impegnata a provare penetrazioni e tiri di riscaldamento.
In attesa della squadra ospite, scambiamo due chiacchere con i dirigenti di casa, che ci parlano dei giocatori e dei problemi annessi alla loro età. Ci rendiamo immediatamente conto che gli allenatori, i dirigenti e tutti coloro che gravitano intorno ad una squadra giovanile devono essere prima educatori e solo in secondo luogo pensare alla parte meramente sportiva.
Una delle caratteristiche più interessanti dei campionati che hanno per protagonisti i più piccoli lo scopriamo parlando con l’arbitro (che in queste categorie è un dirigente della squadra di casa). Il direttore di gara ci spiega infatti che deve dirigere l’incontro secondo i regolamenti della disciplina, ma che è suo dovere anche spiegare agli atleti eventuali errori, sorvolare su alcune situazioni e/o essere più fiscale in altre. Ma non finisce qui. Per svolgere questo ruolo complicato e spesso criticato dall’esterno occorre saper interpretare al meglio i vari momenti del match e i sentimenti dei giocatori.
Passa qualche minuto e anche gli ospiti del Giosport arrivano nella palestra, entrano in campo in fretta e furia e iniziano a prendere confidenza con il canestro.
Dopo i convenevoli di rito, la partita ha inizio. Mentre i gli atleti danno vita ad una sfida appassionante e molto veloce, sugli spalti si respira una splendida atmosfera, caratterizzata da un tifo caloroso, ma sempre sano e sportivo, fatto di continui incitamenti ai protagonisti di entrambe le squadre.
Le formule di punteggio (in ogni periodo si riparte da 0-0) rendono la gara sempre incerta e i giocatori possono continuamente rifarsi da errori commessi in precedenza. I bambini corrono e si sfidano per tutti i sei tempi con lo sguardo che non va mai verso il tabellone, perché l’importante è solo dare tutto quello che si ha e divertirsi.
La partita non coinvolge solo chi è in campo, ma anche coloro che momentaneamente siedono in panchina, che partecipano con trasporto e incitano continuamente i propri comagni.
Al termine dei 36’ di gioco ha la meglio il Giosport, che vince 4 tempi su 6 con il risultato di 10 a 14.
Dopo un pomeriggio così, all’insegna dello sport e dell’amicizia sia dentro che fuori dal campo, non si può che andare a casa con il sorriso e con la consapevolezza che, da educatori prima che da tifosi o da allenatori, si sta percorrendo la strada giusta.
di Stefano Baldan