Kolbe e Spes: un esempio grande
Dopo il razzismo, l'idea di un progetto educativo
La partita tra Spes e Kolbe del 5 novembre2023 sarebbe passata alle cronache solo per la serie di brutte cose viste su un campo da calcio dove si affrontavano giovani tra i 18 e 20 anni. Prima i pesanti insulti razzisti giunti dal pubblico per tutta la partita ai danni di un giocatore di origini africane della Spes; poi la reazione di sfogo sopra le righe di quest'ultimo dopo aver segnato il goal del pareggio, proprio sotto quei tifosi e, infine, la reazione degli avversari del Kolbe in campo. Un parapiglia. Sport sconfitto. Tutti a casa. Il fattaccio inqualificabile però, ha trovato fuori dal campo due presidenti con la P maiuscola, che hanno usato l'accaduto per fare qualcosa di concreto «altrimenti si continua a parlare di educazione e valori e poi restano solo parole a vuoto» ha detto Francesco Zuccalà, pres della Polisportiva Kolbe.
Proprio lui è stato pronto a chiamare subito Diego Vicario, presidente della Spes, per chiedere scusa dell'accaduto. «Sono così arrabbiato e amareggiato che non so spiegarmi -ha raccontato Zuccalà- dopo anni in cui costruiamo progetti di inclusione e accoglienza di atleti stranieri provenienti da contesti difficli, e durante i quali abbiamo progettato eventi insieme a ragazzi con disbailità per lavorare sull'accettazione del diverso, devo sentire che proprio la mia società si rende protagonista di questi episodi, dopo così tanto impegno messo a disposizione da tutti i volontari! Abbiamo subito preso provvedimenti verso i giocatori che in campo hanno avuto un comportamento intollerante, non giocheranno fino alla fine dell'anno solare, e stiamo ancora capendo chi sia stato di preciso a insultare l'atleta avversario dagli spalti; mi fa arrabbiare anche che non sia lui stesso a palesarsi».
Da questa voglia di riconciliazione e comprensione della gravità dei fatti, è nata una stretta di mano tra Kolbe e Spes che ora progetteranno cose improtanti per il futuro: «Da questo episodio mi porto a casa il brutto di una Milano che nel 2023 ancora vive episodio di razzismo e vede persone presenti che non fanno nulla per evitarli -ha detto Vicario- Ma mi porto a casa anche il bello di lavorare insieme con un'altra società sportiva per fare sì che si costruiscano strade diverse per i ragazzi. Attueremo dei progetti educativi insieme o momenti di volontariato comune per sensibilizzare i giovani».
Dunque le cose non vanno sempre in un solo modo, ma possono anche andare alla grande, cambiare, far nascere cose splendide. Kolbe e Spes avrebbero potuto combattersi (come purtroppo spesso accade) in una lotta all'ultimo «ho ragione io». Invece a partita conclusa e dopo aver parlato con i propri atleti, si sono guardate in faccia e si sono chieste cosa poter fare insieme per loro. Non solo, hanno voluto ribadire in un comunicato congiunto, il loro rifiuto ad ogni forma di razzismo e discriminazione -come si legge nel loro testo- nell'impegno a promuovere inclusività e sani valori sportivi».
Ecco gli adulti che fanno gli adulti, ed è una splendida certezza.