Prove di resilienza umana e sportiva
Ci risiamo. La Lombardia é tornata in lockdown. Inutile nasconderlo, questa seconda fase sarà più dura e più faticosa della prima, nella scorsa primavera.
Lo sarà sul piano umano e personale per ciascuno di noi. Lo sarà per ogni società sportiva che dovrà riprendersi dalla “mazzata” di aver assaporato la ripartenza e di ritrovarsi invece a vivere un nuovo e pesante stop.
Lo sarà per il nostro comitato che arriva da mesi e mesi di impegno e fatica nella speranza di vivere il piano A con la ripartenza ad ottobre. Ora ci troviamo a sperare nel piano C, con la ripartenza a gennaio, e a progettare un piano D.
Siamo tutti disorientati. La rassegnazione, lo sconforto, l’inquietudine circolano nell’aria e rischiano di infilarsi nel cuore e nella testa di ciascuno di noi.
Di fronte a questo scenario cosa facciamo?
La proposta del Csi é chiara é concreta.
Non molliamo. Questo é un tempo di resilienza umana e sportiva. Per dirla con la frase di un film molto famoso “Un centimetro alla volta”, ma siamo già orientati alla nuova ripartenza. Di andare in letargo e dire ai ragazzi che ci rivediamo a fine gennaio non ci pensiamo nemmeno. Molti, nel mondo dello sport, lo faranno. Noi no!!!
Questo é un tempo in cui costruire argini. Chi ha responsabilità (ogni dirigente, ogni allenatore, ogni educatore) deve aiutare ad arginare la paura, il disorientamento, la solitudine esistenziale. Si diffondono forse più veloci del virus stesso.
Questo è un tempo in cui “rafforzarci” per “rafforzare”. Servono buoni maestri capaci di aiutare le persone a non perdersi in un tempo così delicato e complicato. Per fortuna di buoni maestri noi ne abbiamo a tonnellate. Sono i dirigenti e gli allenatori delle società sportive. Dobbiamo però trovare il modo per evitare che ciascuno resti solo nella sua realtà sportiva. Abbiamo tutti bisogno del sostegno e della forza degli altri per sentirci abbastanza vivi e forti per poter sostenere i ragazzi e le famiglie.
Questo è un tempo nel quale misurare la nostra resilienza. La resilienza é quella capacità di un metallo non solo di non spezzarsi di fronte a colpi e pressioni, ma di accumulare in quella fase energia che poi rilascerà.
Noi siamo chiamati ad essere resilienti trovando, non solo il modo per non mollare, ma anche il modo per rilasciare energia in questo tempo così avverso e impossibile da prevedere.
Abbiamo avviato un’operazione chiamata “Rovesciamo il futuro”.
Proprio in questo tempo di assoluta incertezza, il futuro vogliamo costruirlo e non lasciare che arrivi come arriverà.
A ciascuno chiediamo: “Come ti stai preparando a questo nuovo lockdown?”
La domanda non è provocatoria ma seria. Non abbiamo tempo in queste righe per approfondire il ragionamento ma chiediamo a ciascuno di entrare nella prospettiva di usare questo tempo per allenare se stesso a diventare migliore.
Per il resto “rovesciare il futuro” vorrà dire quanto segue:
I nostri uffici sono già al lavoro per riprogrammare un 2021 nel miglior modo. Abbiamo attivato 21 gruppi di lavoro per disegnare e ridisegnare ogni scenario possibile da gennaio a dicembre.
Per le società sportive abbiamo aperto un cantiere di creatività in cerca di iniziative e proposte per starvi vicino. Non so ancora cosa ma qualcosa di inventeremo. Probabilmente si partirà da incontri su zoom per Presidenti per confrontarsi e creare un’occasione per scambiarsi idee e pensieri per crescere insieme.
Ci piacerebbe mettere in contatto dirigenti e allenatori di squadre diverse per conoscersi un po’ di più. Non c’è mai stato il tempo per farlo. E questa é un’occasione unica.
Dalle società sportive ci stanno già arrivando notizie di iniziative belle e innovative che si mettono in campo. Chi si allena da casa ma in diretta online, chi ha proposto cineforum sportivi facendo vedere ai ragazzi un film sportivo e poi discutendone insieme.
Potenzieremo la formazione per allenatori e dirigenti con tante opportunità online per formarsi ancora di più.
I gruppi arbitri sono “vivi e attivi”, continuano a programmare le loro attività. Stiamo mettendo in cantiere anche incontri a distanza con arbitri di serie A per vivere qualche esperienza molto avvincente.
I giudici sportivi e le commissioni tecniche sono tornati a scuola con un corso di formazione sulla giustizia sportiva che parte a novembre e che si concluderà a gennaio.
Sono solo esempi utili e concreti per evitare che la nostra idea sia solo una “resilienza” filosofica. Tutt’altro!
Insomma, l’avete capito. Tempi duri. Vietato mollare e farsi cogliere dalla rassegnazione.
Insieme, un centimetro alla volta, senza fretta e con prudenza usciremo migliori da questa sfida epocale.
Massimo Achini